Le attività culturali sono attività d’impresa e in quanto tali sottoposte ai rigidi vincoli europei sugli aiuti di Stato? La materia, complessa e in continua evoluzione sarà approfondita sabato 19 dicembre 2015 alle ore 17.00 presso la sede della Fondazione Paolo Grassi in una giornata di studio che conclude il nuovo percorso di ricerca del Premio Paolo Grassi 2015 dedicato all’organizzazione, economia e cultura dello spettacolo. Il Premio, promosso nell’ambito del progetto “I Saperi dello Spettacolo 2015” e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Puglia, giunge alla sua undicesima edizione, contando ormai su un’archivio di quasi cinquecento fra tesi e studi da tutte le università italiane.
Per la XI edizione del Premio la Fondazione, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, ha commissionato una ricerca riguardante gli aiuti di Stato al settore culturale in prospettiva europea, a fronte del nuovo Regolamento generale di esenzione UE n. 651 entrato in vigore da luglio 2014. Sebbene il nuovo Regolamento miri a responsabilizzare gli operatori del settore culturale e a razionalizzare l’uso delle risorse pubbliche, il problema giuridico alla base consiste nella opinabile estensione della materia della concorrenza a una categoria di attività che tradizionalmente ne è sempre stata esclusa. Inoltre, l’assimilazione tout court delle attività culturali ad attività d’impresa, sottoposte quindi alle regole della concorrenza, pone problemi non solo meramente giuridici, ma anche pratici. In effetti l’articolo 53 include qualsiasi attività culturale non consentendo, pertanto, l’individuazione di un criterio valido per distinguere le ipotesi in cui si è in presenza di un aiuto di Stato da quelle in cui l’aiuto non è configurabile come tale. Poiché in base all’attuale disciplina la responsabilità di questa distinzione ricade sull’ente erogatore, ci si domanda quali possano essere i parametri idonei ad escludere le attività culturali dalla disciplina UE della concorrenza. In tal senso occorre individuare dei criteri distintivi certi che possano orientare i responsabili della concessione dell’aiuto.
La ricerca del Premio Paolo Grassi 2015 è dunque incentrata sulle molteplici riflessioni inerenti tale tema: il lavoro sviluppato muove dall’esame della disciplina dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato, focalizzandosi sul contesto in cui è stato adottato il nuovo Regolamento e sul suo contenuto, giungendo ad un’analisi specifica dell’art. 53 che introduce espressamente gli aiuti pubblici alla cultura tra gli aiuti di Stato in esenzione.
I risultati della ricerca, condotta dalle giovani studentesse Grazia Lobascio e Micaela Lastilla con il prezioso supporto dei relatori Roberto Ricco e Ennio Triggiani, saranno esposti al pubblico nel corso di una tavola rotonda a cui prenderanno parte importanti esponenti del settore culturale regionale e nazionale, tra cui Giovanni Soresi, Presidente del Premio, e Loredana Capone, Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia.
Nell’ambito della manifestazione sarà inoltre presentato il 6° numero dei “Quaderni della Fondazione Paolo Grassi – Materiali di teatro” [Ed. Schena] dal titolo “Cultura e aiuti di stato: un rapporto complesso”, che raccoglie i documenti relativi alla ricerca svolta assieme ai contributi di Roberto Ricco, Ennio Triggiani, Olga Simeon, Silvia Godelli, Franco D’Ippolito, Roberto Venneri, Vincenzo Bellini, Cinzia Lagioia e Francesca Rossini e, inoltre, un’appendice legislativa e un utilissimo vademecum di sintesi, con un approccio più pragmatico che si propone di essere utile agli operatori del settore culturale.
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Prefazione di Franco Punzi, Presidente della Fondazione Paolo Grassi

Intervento di Francesca Rossini, Direttore dell’Agis di Puglia e Basilicata

Introduzione di Roberto Ricco, Docente de L’Impresa teatrale e la sua gestione, Università Bari

Intervento di Cinzia Lagoia, esperta in progettazione europea