Federculture, AGIS, Alleanza Cooperative Italiane Turismo e Beni culturali e Forum Nazionale del Terzo Settore – le associazioni che rappresentano le aziende culturali, le imprese di spettacolo, le cooperative attive nella cultura e nel turismo e il mondo del no profit culturale – promuovono un appuntamento nazionale nel quale avviare un ampio confronto sul tema della gestione dei beni e delle attività culturali.

In questo ambito quasi 3.000 imprese e circa 130.000 lavoratori, che generano valore per circa 6 miliardi di euro, portano una “cultura imprenditiva” e, pur nel conseguimento dell’interesse pubblico dell’accessibilità dei cittadini alla cultura, operano con obiettivi di sostenibilità, efficienza, sviluppo. Un sistema culturale che rappresenta un parte rilevante della più ampia “filiera” costituita dal complesso delle imprese culturali e creative.

Attraverso l’appuntamento dell’Aquila, i soggetti promotori danno voce a questo mondo e si propongono come interlocutori privilegiati di governo, istituzioni e decisori pubblici sulle politiche culturali del paese avanzando proposte per superare le tante criticità che ancora frenano un pieno sviluppo del settore.

L’obiettivo principale è avviare un confronto interistituzionale finalizzato a riconoscere le specificità dell’impresa culturale con finalità pubblica e approdare a processi di riforma che le attribuiscano, in virtù degli obiettivi sociali che consegue, sostegno e agevolazioni in termini di semplificazioni procedurali e fiscali.

Come sono gestiti i quasi 5.000 musei, monumenti e aree archeologiche, le migliaia di spazi di spettacolo e le centinaia di aree naturalistiche diffusi nel nostro territorio? E quale concreto contributo allo sviluppo possono offrire all’intero Paese grazie ad una gestione efficace che coniughi la sostenibilità economica con il raggiungimento di obiettivi di valorizzazione e pubblica fruizione delle risorse culturali e paesaggistiche?

Su questi temi hanno aperto un ampio dibattito FedercultureAGISAlleanza Cooperative Italiane Turismo e Beni culturali e Forum Nazionale del Terzo Settore che hanno promosso la prima Conferenza Nazionale dell’Impresa Culturale, svoltasi a L’Aquila il 5 luglio 2017.

L’iniziativa ha acceso i riflettori e il confronto su un argomento tanto cruciale quanto ancora spesso ignorato: la cultura di gestione, sia in termini di beni che di attività culturali, e la sua integrazione con più ampie politiche di sviluppo locale e nazionale che si basino su approccio di co-progettazione tra tutti i protagonisti del settore culturale. E’ questo l’anello mancante tra tutela e valorizzazione e, insieme al “fare impresa” con finalità di pubblica fruizione, il fattore unificante sul quale tutti i promotori della Conferenza si riconoscono nell’approccio alla valorizzazione e gestione delle risorse identitarie dei territori.

Proprio questo approccio consente di valorizzare, nell’ambito del più ampio comparto delle industrie culturali e creative, l’impresa culturale, in virtù del suo più accentuato impegno verso l’utilità sociale.

In questa chiave lo sguardo è rivolto alla recentissima riforma del Terzo Settore con la quale si è avviato un percorso che punta valorizzare il ruolo dell’impresa nel sociale; concetto che dal sociale andrebbe esteso e codificato anche per l’impresa culturale che da un lato ha l’obiettivo di essere massimamente sostenibile e dall’altro si realizza intorno ad una missione fortemente specializzata ma che ha molto a che fare con il conseguimento di obiettivi sociali.

Ne sono un chiaro indicatore il rapporto con il pubblico di riferimento e la capacità di coinvolgimento dei cittadini anche attraverso forme partecipative e volontarie intervento nelle attività di gestione e valorizzazione della cultura: nel non profit culturale sono attivi oltre 1 milione di volontari.

Di conseguenza diventa centrale il tema dell’accountability dell’impresa culturale, vale a dire della misurabilità del suo operato rispetto ad obiettivi precisi, definiti dalla committenza pubblica quando costituisce l’impresa culturale, ed in base a fattori quali la capacità di realizzare coesione sociale. L’impresa culturale associa, infatti, alla capacità di intraprendere in modo stabile ed autonomo servizi e attività per qualificare e migliorare la pubblica fruizione, la capacità di produrre valore non solo economico ma anche sociale, innescando dinamiche positive nell’ambito dei territori.

Da qui la convinzione dei promotori della Conferenza dell’Aquila che occorra un contesto normativo, fiscale ed economico più favorevole alla crescita dell’impresa culturale coerentemente ai tanti benefici di interesse pubblico di cui questa è portatrice: ad esempio forme nuove e semplificate di partenariato pubblico-privato, incentivi all’occupazione, contributi agli investimenti, agevolazioni fiscali.

Per questo dalle Imprese Culturali riunite a l’Aquila è stato avanzato un pacchetto di proposte concretecome:

  • semplificazione della relazione con la pubblica amministrazione e delle procedure di concessione e co-gestione del patrimonio. Le P.A. oggi faticano a realizzare partenariati e collaborazioni o ad adottare strumenti concessori che tengano conto prevalentemente delle finalità sociali dell’affidamento e del fine ultimo di conoscenza del patrimonio culturale;
  • provvedimenti per favorire l’occupazione di qualità attraverso disposizioni specifiche che individuino misure volte a promuovere assunzioni stabili;
  • l’applicazione per gli operatori culturali relativamente alle loro attività specifiche di una aliquota IVA agevolata (4% o 10%). Tale agevolazione dovrebbe essere applicata sia in ingresso che in uscita al fine di non andare a creare grossi e inutili crediti;
  • lo snellimento delle procedure e del carico fiscale per le donazioni private a soggetti come, ad esempio, le istituzioni museali, oggi particolarmente difficili soprattutto se il donante è una società di capitali.

L’approfondimento e la promozione di queste piattaforma di proposte, sarà affidata alla costituzione, da parte dei quattro partner promotori, di un Tavolo di partenariato permanente, con il quale le Istituzioni possano finalmente confrontarsi sul futuro di questo importante settore del paese.

A L’Aquila, inoltre, è stata lanciata l’idea della Scuola di governo per lo sviluppo locale a base culturalevolta ad affiancare amministratori e operatori nella progettazione di politiche integrate in cui la cultura sia la piattaforma strategica di ripensamento dei territori.

E proprio dai territori emergono le buone pratiche di impresa culturale insignite con il Premio Cultura di Gestione che ha riconosciuto in questa edizione a sei realtà – Fondazione Aquileia, Ecomuseo Valle d’Aso, Fondazione Museo Egizio di Torino, Teatri di Bari, Cooperativa “Anonimo impresa sociale”e Teatro Stabile d’Abruzzo – il merito di aver saputo generare, attraverso modelli gestionali innovativi e sostenibili, un impulso in termini di incremento e miglioramento dell’offerta di beni e attività culturali, della loro produzione e della loro fruizione pubblica.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato ai promotori della Conferenza un messaggio di augurio.

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 presentato e discusso alla Conferenza

Per approfondimenti leggi il Focus Impresa Culturale pubblicato dal “Giornale delle Fondazioni”, i resoconti di AgCult e gli articoli della rivista SitiUnesco.

Leggi anche: “Fantasia e nuove politiche fiscali. La chiamata alle arti di Federculture”  di Annachiara Sacchi su Corriere della Sera del 6 luglio 2017 e “La cultura fa bene alla nostra economia (ma va gestita strategicamente)” di Agostina Delli Compagni su Lastampa.it

La Conferenza dell’Impresa Culturale è realizzata con il patrocinio di: MiBACT, Agenzia Coesione Territoriale, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ANCI, Regione Abruzzo, Comune dell’Aquila, ACRI, Unioncamere. Sono partner dell’iniziativa: Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, Camera di Commercio dell’Aquila, Fondazione Cariplo, Giornale delle Fondazioni, AgCult, Rivista Siti Unesco, QuotidianoArte.it

Fonte Federculture