Una banca che si trasforma per portare sostegno alle iniziative culturali, l’unica banca pubblica italiana che si e’ specializzata nel finanziamento degli impianti sportivi, dei beni e delle attivita’ culturali. Si tratta dell’Istituto per il credito sportivo (Ics) che cosi’ si presenta: “Vogliamo mettere al servizio del Paese la nostra esperienza e strumenti finanziari per intervenire in modo dinamico e attivo nell’offerta di credito alla cultura”. Con queste premesse Ics non poteva non essere parte di Artlab 14: infatti l’istituto e’ partner della manifestazione in corso a Lecce, creata e organizzata da Fondazione Fitzcarraldo. Ics ha animato, insieme a Cofidi, la sessione ‘Piu’ credito per la cultura’ nell’ambito del percorso Sostenibilita’.
Ics è una banca pubblica, dunque, e dopo oltre 50 anni dedicati solo allo sport “qualche anno fa il Governo ha ritenuto che ci fosse bisogno nel nostro Paese di presidiare il settore cultura con una banca specialistica, analogamente a quel che facevamo per lo sport”, spiega Eduardo Gugliotta, responsabile del Supporto commerciale e marketing di Ics, un passo per “affinare competenze e capacità del settore” e “sistematizzare gli interventi e avvicinare gli operatori culturali”. Ics è partecipata all’80% dal ministero dell’Economia e Finanze, per il 10% da Cassa depositi e prestiti e Coni e per il rimanente da tutte le principali istituzioni finanziarie del Paese: Intesa, Montepaschi, Generali e così via.
“Noi siamo vigilati dal ministero dei Beni e delle Attività culturali per quanto riguarda le nostre politiche in ambito culturale- spiega Eduardo Gugliotta, responsabile del Supporto commerciale e marketing di Ics- oltre che da Banca d’Italia”.
Sulla base della dimestichezza con le strutture sportive, tra le attività di Ics c’è “una convenzione con l’Agenzia del Demanio, il progetto ‘Valore Paese Dimore’, che trasforma fari, caserme, conventi, immobili storici ormai dismessi e non più utilizzati prevalentemente in contenitori culturali o anche in alberghi, di un certo livello e con un brand comune”, spiega Gugliotta. Cosi’ si permette “di fruire di un bene storico abbandonato, ristrutturandolo e facendone un elemento di attrazione che consente di veicolare visitatori su un territorio turisticamente e culturalmente interessante”, facendone al contempo rivivere elementi chiave. Poi c’è una convenzione con l’Associazione dimore storiche, “per fornire loro risorse destinate alla manutenzione o per anticipare loro finanziamenti che lo Stato eroga in ritardo”, aggiunge, con “tassi molto interessanti per realizzare gli interventi di ristrutturazione o valorizzazione anche a scopo ricettivo”.

“C’è poi l’esigenza, cosa di cui abbiamo parlato oggi, di conoscere meglio gli operatori dello spettacolo, delle industrie culturali e creative- aggiunge Eduardo Gugliotta, responsabile del Supporto commerciale e marketing di Ics– quei soggetti che intervengono meno sull’elemento strutturale e più su quello immateriale dell’attività culturale vera e propria, per rispondere alle loro esigenze”.
e anticipazioni sui finanziamenti in ritardo valgono per tutte le fattispecie culturali, non solo per le dimore. “Le facciamo in tutti i casi- spiega Gugliotta- ad esempio sul Fondo unico dello spettacolo- Fus, i contributi delle Regioni e dei Comuni per l’organizzazione di festivale e rassegne” e così via. Infatti spesso “si deliberano queste somme ma poi per problemi di cassa o legati al Patto di stabilità possono arrivare in ritardo”, precisa, il tutto valutando sempre la sostenibilità del progetto.
E da Ics arriva la proposta di gestire degli strumenti finanziari, prendendo delle risorse nell’ambito dei fondi europei, per sostenere attività culturali: dall’ingresso nel capitale ai finanziamenti a tasso zero o ai fondi di garanzia, anche “per capire in quale ambito intervenire e con quali strumenti”. Altro auspicio, conclude Gugliotta, è che Ics sia autorizzata ad usare almeno una parte degli utili –l’istituto è sempre stato in utile – per la costituzione di un Fondo di garanzia per la cultura analogo a quello che già è attivo per lo sport.

Fonte Agenzia Dire – www.dire.it

All’incontro ha partecipato anche Francesca Rossini, segretario di Agis Puglia e Basilicata, in sostituzione del Presidente Carmelo Grassi. Nel suo intervento Francesca Rossini, plaudendo l’iniziativa, ha focalizzato la tematica delle difficoltà di accesso al credito delle imprese e associazioni dello spettacolo, soffermandosi in maniera più particolareggiata sulla mancata applicazione dell’art 12 della Legge  6/2014  della Regione Puglia,  che attiene il  Fondo di garanzia( finalizzato a favorire l’accesso al credito bancario dei soggetti pubblici e privati che gestiscono strutture permanenti di spettacolo in Puglia) sull’obiettivo primario della centralità della “sala cinematografica”