“Fatico a capire le critiche di Confcultura”. Il ministro della cultura Dario Franceschini risponde così al Question Time ad una interrogazione nella quale il deputato Mario Sberna (Per l’Italia) gli cita i dubbi espressi dall’associazione  degli operatori privati dei beni culturali sulla funzionalità della Art bonus, la norma che introduce forti incentivi fiscali per chi finanzia restauri di beni culturali pubblici. L’art Bonus rivendica il ministro  “è un credito d’imposta molto forte che favorisce il mecenatismo, migliorando norme precedenti che non erano sufficienti”.
Per la stesura, spiega Franceschini, “è stato preso come riferimento il modello francese, che prevede un tetto del 20 per cento per le persone fisiche – in Italia abbiamo deciso il 15 per cento – e il 5 per mille per le imprese, esattamente uguale all’Italia. In Francia esiste da dieci anni e funziona benissimo” . Il ministro fa notare poi che l’art bonus è entrato “immediatamente in vigore senza decreti attuativi”, “ma non basta mai”, aggiunge. Certo, prosegue, “i limiti si possono ampliare, ma servono coperture più alte in Parlamento. Abbiamo detto, ‘intanto cominciamo da questo’, fatico a capire come si possa dire che è un ostacolo. Se per un impresa il limite è 5 per mille intanto donino questo 5 per mille. Ma se non arriva nemmeno questo allora comincio a pensare che fosse un alibi”.
Roma, 12 novembre 2014
Fonte dati: Agenzia ANSA