Minardi: “Siamo pronti a cambiar passo con la qualità delle competenze della spettacolo in Basilicata”

Si è tenuto questa mattina a Matera, nella sala consiliare della Provincia, il secondo incontro con gli operatori dello spettacolo della Basilicata e i rappresentanti sindacali, convocato dall’Ufficio Sistemi culturali e turistici e Cooperazione internazionale della Regione Basilicata, ha fatto seguito a quello tenutosi a Potenza lo scorso 19 gennaio.

La dirigente Patrizia Minardi, ha parlato degli adempimenti previsti dalla Legge regionale numero 37 del 2014 che prevede attività per la promozione e lo sviluppo dello spettacolo. In particolare la discussione si è incentrata sui decreti attuativi, in particolare sull’articolo 9 “Piano annuale per lo spettacolo”.

“Siamo pronti – esordito Minardi – a cambiar passo con la qualità delle competenze della spettacolo in Basilicata. La Regione avrà il compito di approvare la programmazione triennale in concertazione con associazioni e istituzioni. Un ruolo fondamentale sarà quello affidato nel frattempo all’Osservatorio regionale per lo spettacolo, che sarà lo strumento di supporto alla programmazione regionale. L’articolo 9 del Piano prevede quali priorità di settore:  teatro, danza, musica, cinema, spettacolo viaggiante e circense. Si tratta di diverse forme artistiche sotto un cappello omogeneo legislativo: tutto questo, perché abbiamo bisogno di pianificare in maniera unitaria la materia e le attività dello spettacolo anche in occasione delle sfide di Expo 2015 e Matera 2019”.

Minardi ha sottolineato poi l’iter degli adempimenti. “L’osservatorio ha funzioni di monitoraggio dei dati del mercato del lavoro sullo spettacolo al fine di programmare in maniera puntuale interventi di imprenditorialità culturale e creativa. L’Osservatorio sarà costituito con decreto del Presidente della giunta regionale. L’albo invece sarà varato con modalità online tra il 26 e il 31 gennaio. La pianificazione annuale e la relativa dotazione finanziaria, invece, per quest’anno saranno definite in prima applicazione sempre entro il 31 gennaio prossimo”.

Il riparto del Fusr (Fondo unico spettacolo regionale) nel triennio prevede la distribuzione in percentuale tra i settori.

“Dall’alto delle prime istanze avremo un orientamento per costruire un sistema di dati e informazioni su impresa culturale e competenze territoriali, che ci consentiranno di dire in seconda battuta quanto distribuiremo al teatro e quanto alla musica.  Oggi dovremo capire sia dalle istanze che dall’albo, qual é la situazione. Il piano dovrà contenere finalità e obiettivi come previsto dagli articoli 1, 2 e 6 della legge 37. Esso sostiene la produzione, la circuitazione, la formazione e la promozione. Individua gli obiettivi (diffusione e sviluppo della cultura, allargamento al pubblico, accesso di nuovi soggetti e formazione degli operatori). Le modalità e i tempi si dipanano in arco temporale di progettazione (1 anno)  ed arco temporale per la realizzazione (6 mesi)”.

La dirigente dell’Ufficio Sistemi Culturali e turistici e cooperazione internazionale, Patrizia Minardi,  ha fatto poi riferimento al decreto del ministro della Cultura, Dario Franceschini, numero 1 luglio 2014 “su cui si basano le modalità a sostegno e in  promozione diretta, riconosciute ai soggetti iscritti all’albo alla data di presentazione dell’istanza (50 per cento dei costi ammissibili sostenuti, pagati e documentabili e tracciabili nell’arco temporale del progetto). Per quanto concerne la promozione diretta – ha aggiunto – il piano prevede il cofinanziamento delle attività per gli enti pubblici, i soggetti pubblici e privati che presentano progetti di attività coerenti”.

Minardi ha ancora illustrato le definizioni attuative circa la produzione, la distribuzione e l’esercizio delle attività di spettacolo.

“Sta a noi – ha sottolineato – saper cogliere tutte le opportunità che vengono da Matera 2019. Non tutti oggi dobbiamo fare impresa culturale. L’obiettivo della legge è quello di creare occupazione attraverso l’allungamento dei tempi (criteri quantitativi) della produzione e della circuitazione culturale che consente di contrattualizzare gli operatori dello spettacolo creando nuova occupazione. Ci sono tante risorse e competenze che possono mettersi a disposizione di chi vuol fare impresa culturale attraverso lo strumento delle reti e delle residenze multidisciplinari”.

Minardi ha infine parlato “dell’importanza per i lucani di mettersi insieme, diventando una grande struttura, per evitare che imprese culturali più grosse vengano da fuori e ottengano maggiori risultati”.