CINE AGISCUOLA: PROPOSTE DIDATTICHE

L’ufficio Agiscuola è un centro servizi per scuole e operatori di tutta la regione. Cinema, teatro, danza e musica potranno dialogare col mondo della scuola con più facilità avendo come intermediario un ufficio gratuito a disposizione.

 

Catalogo Agiscuola a.s. 2015_2016

Catalogo Agiscuola a.s. 2016_2017

Catalogo Agiscuola a.s. 2017_2018

Catalogo Agiscuola a.s. 2018_2019

ULTERIORI PROPOSTE

FRANCO: UN UOMO IN PIEDI E LA SIGNORA VESTITA DI NEBBIA – Mimmo Mongelli

7th Art International Agency S.r. Via Bari, 27 (Bari-Torre a Mare, 70126) – Tel: +39 080-926.52.17 – Fax: +39 080-926.06.44
e-mail: 7thaia@gmail.com – “Seventh Art InternationalAgency” – http://www.youtube.com/user/7thAIA

Un progetto su un caso di omicidio ormai “chiuso” è una sfida perché venga riaperto, almeno nelle coscienze dei cittadini che credono nella Giustizia, quella con la G maiuscola e che non si ferma davanti a niente e a nessuno. Una sfida perché chiunque sappia che l’oltraggio, di qualsiasi tipo, non debba essere mai dimenticato, in quanto negazione dell’Uomo, della sua dignità, emancipazione e libertà.
Il progetto vuole ricostruire la vicenda intorno alla morte di Franco Marcone, il direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, ucciso con due pistolettate mortali, il 31 marzo 1995, da una mano rimasta ignota.
Il “caso Marcone” resta uno dei più inquietanti misteri italiani. Il delitto nel corso degli anni è stato messo in relazione con molti elementi (imprenditoriali, politici, sociali, giudiziari) che hanno agitato le acque del territorio di Foggia. Questa città dallo sviluppo diseguale ha favorito l’insorgere di fenomeni delinquenziali, in gran parte originali rispetto al panorama nazionale. Quasi sempre, nei più gravi casi di cronaca del capoluogo, l’azione criminale si è potuta manifestare grazie alla connessione tra alcuni forti protettorati e una manovalanza ottusa e brutale.
Attraverso una ricostruzione del contesto nel cui seno l’omicidio è stato consumato, grazie a un’analisi delle origini storiche del malessere che ha segnato molti momenti della Capitanata e a una esposizione dei fatti accaduti a ridosso del 31 marzo di 20 anni fa, si giunge all’approfondimento delle incredibili coincidenze per le quali il delitto è rimasto impunito.
In questo consiste la docufiction “Franco: un uomo in piedi e la signora vestita di nebbia”, il cui scopo è di portare la coscienza civile degli spettatori a confrontarsi con un Sistema (quello Italiano e Meridionale in particolare), che soffre ancora innumerevoli difficoltà ad emanciparsi da forme di Potere occulto e privo di scrupolo: una sorta di endemia del Male, che certamente si potrebbe combattere se solo lo si volesse fino in fondo, se solo si creassero i presupposti valoriali e soprattutto sociali ed economici in grado di contrastarla.
Questa docufiction vuole suscitare nello spettatore emozioni intense, utilizzando sia il lavoro di ricostruzione operato dal protagonista maschile (un autore sempre più attonito, coinvolto e sconvolto dai fatti che assembla), sia attraverso il racconto delle supposizioni, emozioni, prove che via via si sommano nei racconti degli intervistati. Tutti costoro, attori di un intreccio che non abbandona mai l’aderenza ai fatti, tessono una trama che avvolge l’insieme della vicenda, rispondendo così alle caratteristiche del genere “docufiction”, in cui gran peso acquisisce l’onestà intellettuale dell’autore, che ha sia l’obbligo di non alterare la corrispondenza al vero, sia quello di costruire intorno ad esso una rete di sentimenti che meglio si condividano col pubblico.

OUTIS SUITE – Mimmo Mongelli

7th Art International Agency S.r. Via Bari, 27 (Bari-Torre a Mare, 70126) – Tel: +39 080-926.52.17 – Fax: +39 080-926.06.44
e-mail: 7thaia@gmail.com – “Seventh Art InternationalAgency” – http://www.youtube.com/user/7thAIA

Οὖτις, in Greco antico “Nessuno”, è il nome che Ulisse usa per identificarsi dinanzi a Polifemo per ingannarlo.

In realtà Ulisse non vuole solo ingannare il mostruoso figlio di Poseidone, ma vuole quasi affermare una sorta di anonimato, un principio ugualitario per cui tutti gli uomini vengono costretti – contro il loro volere – ad affrontare le vicissitudini della vita.

Il nostro Odisseo perciò si abbassa al ruolo di semplice perseguitato del Fato innalzando allo stesso tempo l’intera umanità ad artefice del proprio destino, capace prima di contrapporvisi e poi di modificarlo.

Questo è ciò che rende Ulisse un eroe moderno, drammatico ma non tragico, esemplare non solo per il suo coraggio, il suo ingegno e la sua vision pia e generosa della vita, ma anche l’orgoglio e la validità della sua rivincita.

Un uomo che ama la moglie, il figlio e la patria, che pur avendo la possibilità di divenire immortale e restare eternamente giovane al fianco di Calipso o di Circe, decide per un ritorno pieno di incognite. Il suo essere così fortemente umano, pienamente umano, è un valore assoluto a cui l’intero genere può e deve aspirare.

Questa avventura dell’eroe omerico dunque ci appartiene, sentiamo di doverla fare nostra, perché tutti siamo Ulisse e siamo Nessuno, sempre in corsa affannosa per dare un senso alla nostra esistenza, che si dibatte tra una origine sconosciuta, una fine misteriosa e un agire insensato.

Il film porta in scena le storie più affascinanti del Laerziade, cogliendone gli aspetti più avvincenti o sentimentalmente più intensi, non trascurando mai una sostanziale leggerezza, intrisa di amara ironia, di scanzonata obiettività, come un grande autore del ‘900, un autentico rivoluzionario della letteratura mondiale, ci ha insegnato a leggere nel poema omerico.

Si parla qui di Joyce e del suo Ulysses, che ha fatto da guida, in quanto ad atmosfere, alla realizzazione del lungometraggio, in cui, su uno sfondo di luoghi caratteristici dei più bei paesaggi pugliesi, quali quelli che il territorio di Fasano-Ostuni può offrire, si snocciolano alcune delle azioni ispirate alle vicende dell’eroe di Itaca.

Protagonisti del film sono Antonella Maddalena, Matteo Martinelli, Fabio Giacobbe, Massimo Zaccaria, accompagnati da una folta schiera di attori, che in questo progetto hanno visto un’occasione importante della propria ricerca artistica.

Mimmo Mongelli, il regista

Nato a Bari, si diploma in Regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Ha studiato e/o lavorato con L. Ronconi, A. Trionfo, M. Bolognini, A. Camilleri, G.F. De Bosio e Ugo Gregoretti in produzioni di prosa, opera, televisione e cinema.

Dall’83 ha firmato numerose regie di Teatro e Cinema (video teatrali e d’arte, documentari, corti e lungometraggi). Ha portato i suoi lavori in prestigiosi contesti internazionali. Come autore ha scritto testi originali, adattamenti e traduzioni per teatro, radio, televisione e cinema. Dall’81 svolge anche l’attività di attore.

Dall’86 ad oggi ha diretto numerosi laboratori di recitazione con professionisti e dilettanti (tra quest’ultimi alcune comunità di Rom e di detenuti). Docente a Roma in scuole di recitazione finanziate dalla Regione Lazio ed in Puglia in corsi intensivi di recitazione. Ha coordinato la didattica e il saggio finale del Progetto Teatro Giovanile Pugliese, Corso di Formazione Professionale per Attori della Regione Puglia con i fondi UE. È docente di Regia e linguaggi cinematografici, Storia dello spettacolo, Storia della musica e del teatro musicale, Storia della scenografia  presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.

Ha collaborato con riviste di interesse culturale per i temi inerenti il teatro ed ha ideato e curato la collana di Drammaturgia Contemporanea per la casa editrice “Il Ventaglio” di Roma. Ha diretto diverse compagnie teatrali e spazi di attività culturali e di spettacolo a Roma ed in Puglia. Ha collaborato con la Presidenza del Teatro Petruzzelli e del Teatro Stabile di Roma.

È regista, soggettista e sceneggiatore del film sostenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, in quanto film di interesse culturale nazionale, “La casa delle donne”, uscito nelle sale cinematografiche italiane nella primavera-estate 2003, ora sul web con oltre due milioni di visualizzazioni.

Presiede il Levante International Film Festival – Festival Internazionale di Cinema Indipendente della città di Bari. Organizzatore di numerose rassegne cinematografiche all’estero (Canada, Stati Uniti, Australia, Romania, Albania, Macedonia, Bulgaria, etc.).

È amministratore unico della società di produzione cinematografica 7th Art International Agency, per la quale ha prodotto il documentario “Le donne della Torre Pelosa”, il mediometraggio “Watch!” e il corto “Lontani dalla Luna”.

Ha appena finito di girare il lungometraggio “Outis Suite” (2013), libera trasposizione dell’Odissea di Omero; è inoltre in uscita la sua docufiction “Franco Marcone: un uomo in piedi e la signora vestita di nebbia” su un caso di cronaca nera legato alla mafia foggiana e il documentario sugli immigrati di successo italo-canadesi “Italiani anche noi”.

Presiede l’Associazione Culturale Babele di produzione teatrale.  Con questa ha diretto il progetto europeo di Promozione e Formazione del Pubblico presso il teatro Sociale di Fasano (Br) nella stagione 2011/2012; ha diretto il progetto teatrale europeo Talking Lands, 2012/2013. È responsabile della Sezione Cinema Arte Cultura e Spettacolo della Camera di Commercio Italo-Orientale. È ideatore del progetto di legge per l’ampliamento del tax credit a tutti i settori della produzione, promozione e conservazione culturale, già in discussione al Senato. È Amministratore Unico di Peerformer.com, la società dietro l’omonimo portale di cinema indipendente, start-up sostenuta dal Ministero dello Sviluppo Economico.

ULTERIORI PROPOSTE

Focaccia Blues

Titolo originale:  Focaccia Blues
Nazione:  Italia
Anno:  2009
Genere:  Commedia
Durata:  78′
Regia:  Nico Cirasola
Sito ufficiale:  www.focacciablues.it
Cast:  Dante Marmone, Luca Cirasola, Tiziana Schiavarelli, Lino Banfi, Renzo Arbore, Michele Placido, Nichi Vendola, Onofrio Pepe, Eric Jozsef
Produzione:  Bunker Lab
Distribuzione:  Pablo Bunker Lab
Data di uscita:  17 Aprile 2009 (cinema)

Trama:
Focaccia Blues, la vera storia della focaccia che mangiò l’hamburger, trae spunto da una vicenda accaduta realmente qualche anno fa ad Altamura, un Comune della Puglia dove venne inaugurato, tra la curiosità della gente del luogo, un grande McDonald’s di 550 metri quadri. Dopo qualche mese, Luca Digesù avendo un locale proprio accanto al “gigante” americano decise di aprire una piccola panetteria in cui produceva la sua piccola specialità: la fo-caccia. Lentamente, da quel momento, giorno dopo giorno, la concorrenza “leale” del panettiere altamurano mise sempre più in crisi il grande Fast Food, che da lì a pochi mesi fu costretto a chiudere. Nel film la storia è raccontata direttamente attraverso l’esperienza dei simpatici abitanti del paese, da un giornalista francese (Eric Jozsef) e dall’avventura di Onofrio (Onofrio Pepe), giunto negli USA armato di decine di focacce con uno scopo preciso: far conoscere agli americani la bontà della focaccia. Alla vicenda realmente accaduta si unisce poi la favola d’amore tra Dante (Dante Marmone), un fruttivendolo amante della qualità, e Rosa (Tiziana Schiavarelli), sua cliente abituale, affascinata dall’arrivo in città di uno strano personaggio, Manuel (Luca Cirasola) un anti-eroe western moderno, deciso a colonializzare tutto ciò che gli passa davanti. Da citare anche le continue incursioni nella vicenda di due personaggi televisivi (im-personificati da Lino Banfi e Renzo Arbore) protagonisti di uno sketch di “telecucina”, in cui esasperano il concetto di identità litigando per i più disparati e futili motivi (“è più buono il fungo Cardoncello o il Lampascione?”); un nostalgico proiezionista cinematografico ((Michele Placido) e un combattivo esercente di una piccola monosala d’essai (Nichi Vendola).

ULTERIORI PROPOSTE

D E I

SCHEDA TECNICA

Titolo: Dei

Anno: 2018

Genere: Drammatico

Regia: Cosimo Terlizzi

Nazionalità: Italiana

Durata:  90 min.

Sceneggiatura: Cosimo Terlizzi, Jean Elia

Montaggio: Andrea Facchini

Musiche: Christian Rainer

Fotografia: Federico Annicchiarico

Scenografia: Isabella Angelini

Costumi: Sara Fanelli

Interpreti: Luigi Catani, Andrea Arcangeli, Martina Catalfamo, Angela Curri, Andrea Renzi, Andrea Piccirillo, Matthieu Dessertine, Carla De Girolamo, Fausto Morciano

Produzione: Oz Film, Buena Onda

Distribuzione: Europictures

SINOSSI

Martino ha 17 anni e vive in un casolare della campagna pugliese popolato da pecore e galline, ma anche da quelle lavatrici dismesse dalle cui il padre di Martino, Nicola, ricava il ferro per rivenderlo. Nicola vive di espedienti e, nella percezione della moglie Anna, porta a casa solo rottami e miseria. L’unica proprietà di valore è un ulivo secolare solidamente piantato in mezzo al cortile, su cui però incombe la doppia minaccia dell’epidemia di origine batterica che ha colpito gli uliveti pugliesi e della sete di denaro di Nicola. Anche Martino vorrebbe vendere l’ulivo per potersi permettere gli studi all’università di Bari, dove il ragazzo scappa, insieme all’amica Valentina, ogni volta che ne ha l’occasione. E mentre assiste a una lezione d’arte in cui si parla delle divinità greche (ma anche della reciproca attrazione fra la terra e la luna) Martino e Valentina si imbattono in Laura, una studentessa della Bari bene che li introduce in un mondo parallelo di musica, terrazzi condominiali e internazionalità.

NOTE DI REGIA (da Pressbook)

 “DEI” è un frammento sublimato dell’adolescenza del regista, e della sua lotta interiore, diviso tra il mondo rurale e la seduzione rappresentata da un gruppo di amici che riteneva inarrivabili. Urbanità e ruralità a confronto come metafora della sua condizione interiore: sono queste le due realtà che Terlizzi ha voluto rappresentare.

L’amore per gli animali, la terra in senso viscerale, e il desiderio di conoscenza, di scoprire il diverso attraverso le fughe a Bari e all’università. La terra del protagonista è spiaggia della Grecia antica, con tutte le sue suggestioni storiche e artistiche. Il legame con la grecità è parte della personalità dell’autore, che proprio dalle statue di Efebo e Mercurio ha tratto ispirazione per la ricerca del giovane protagonista del film.

 SPUNTI DI RIFLESSIONE  e  ANALISI IMMAGINI        

  • Osserva la locandina e rifletti sulla sua composizione. Cosa comunica? Quali elementi (colori, dettagli ecc…) pone in risalto?

 

  • Il titolo Dei” nasce dal dialogo tra il centauro Chirone e Giasone bambino nel film “Medea” di P. P. Pasolini (1969), trasposizione della tragedia “Medea“di Euripide:

Chirone:” Tutto è santo […] Tutto è pieno di dèi. Se il dio non c’è, ha lasciato un segno della sua presenza sacra. Eh sì, tutto è santo, ma la santità è insieme una maledizione. Gli dei che amano-nel tempo stesso-odiano ” 

  • il volto di Martino è ritratto di bellezza, ma anche sofferenza (come puoi interpretare la cicatrice sulla guancia? Una scelta estetica registica o un caso?).
  • In quale modo, in quali espodi, Martino manifesta o incontra “la santità e la maledizione” di chi ama e odia al tempo stesso?
  • Metafore, simbologie,  soluzioni visive: 

Quale senso o significato puoi attribuire e interpretare per il rottame della lavatrice (ora evidenziata nella narrazione, ora relegata nell’ambientazione)?

– L‘ulivo secolare, soffocato dalla ferraglia accatastatagli intorno e minacciato da una nuova malattia, quale  richezza e valori dissipati rappresenta?

 –  Rintraccia i passaggi delle fonti d’ascolto musicali, da diegetiche a extradiegetiche, per manifestare i cambiamenti d’animo del protagonista.

– il sonno e i risvegli di Martino fanno oscillare la narrazione tra

. sollievo e turbamento

. realtà e surrealismo

  • Martino sogna un bagno di lucciole. Ricerca in internet lo scritto “Il vuoto del potere ovvero l’articolo delle Lucciole “ di P.P. Pasolini (1975).

Cosa rappresentano “Le lucciole” per Pasolini? Cosa possono rappresentare nel film “Dei”?

– le superfici trasparenti di separazione

Es.1 Martino è addormentato col capo poggiato al finestrino dell’auto, superficie che apparta il protagonista, pur mantenendo l’incombere della realtà esterna;

-Puoi rintracciare nel film altri casi simili?

  • Considera come il rapporto tra Paesaggio e i suoi abitanti racconta le contraddizioni della poetica dell’autore:

La libertà e resilienza della natura nella periferia campestre

DI CONTRO alle incomprensioni e inerzia della  famiglia.

Ladrenalina intellettuale, trasgressiva e aggregante della grande città

DI CONTRO alle identità sfuggenti dei nuovi amici

– Indiividua la scelta delle Location. Il film è stato girato in Puglia a Bari e provincia (Santeramo in Colle, Modugno, Triggiano- San Giorgio, Cassano Murge, Altamura e Monopoli)

  • Il finale aperto invita a proseguire la riflessione lanciata dal regista:

bisogna rinunciare alla terra per emanciparsi?”.

  • Commenta lo scambio di battuta tra i protagonisti Laura e Martino, mentre contemplano dall’alto il panorama di grattacieli su Bari:

Come siamo arrivati a questo? Non vedo armonia da qui. Ma un giorno anche questo sembrerà bello, per catarsi!”

IL REGISTA

Cosimo Terlizzi (1973, Bitonto) è un artista ital­iano. Dalla metà degli anni Novanta, a Bologna, sviluppa il suo lavoro attra­verso l’uso di diversi media, dalla fotografia alla per­for­mance, alla video arte. Realizza anche cortometraggi, doc­u­men­tari e lungometraggi.

“Cosimo Terlizzi indaga la realtà attra­verso le incon­gruenze e gli aspetti insoliti della quo­tid­i­an­ità, nelle pieghe dei quali ricerca la bellezza delle situ­azioni comuni. Suoi soggetti priv­i­le­giati sono le per­sone, colte in rap­porto al loro ambi­ente, trasfor­mate in icone di ril­e­vanza gen­er­azionale. In questa direzione ha fatto del ritratto il suo stru­mento d’indagine privilegiato.”

Le sue opere artis­tiche sono state esposte in musei e gal­lerie quali Centre Pompidou a Parigi, Mambo di Bologna, Centre for Contemporary Art di Varsavia, Fondazione Merz di Torino, la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento, il MACRO di Roma, il National Museum of Breslavia in Polonia, la Galerie C di Neuchâtel.

I suoi film sono stati pre­sen­tati in fes­ti­val come Rotterdam Int. Film Festival, Festival d’Automne a Parigi, Kunstenfestivaldesarts di Brussel, Biennale Danza di Venezia, Torino Film Festival, Festival Internacional de Cine de Mar del Plata, London Int. Documentary Festival, Festival Internazionale del Cinema di Roma e Homo Novus fes­ti­val di Riga.

Ha realizzato il documentario naturalistico Murgia tre episodi, un cult movie indipendente tra i documentari più premiati in Italia. Due focus sulla sua opera gli sono stati dedicati, nel 2011 alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro nella sezione curata da Antonio Pezzuto, e nel 2012 al Careof di Milano a cura di Rossella Moratto.

Nel 2018 real­izza con Buena Onda (casa di pro­duzione di Valeria Golino, Riccardo Scamarcio e Viola Prestieri) il suo primo lun­gome­trag­gio di fic­tion, Dei.

Direttore Artistico dell’AAFF – ASOLO ART FILM FESTIVAL 2019.

E’ rap­p­re­sen­tato dalla Traffic Gallery di Bergamo.

http://www.cosimoterlizzi.com/category/cv/

A cura di Carmen Albergo