La Camera dei deputati ha approvato con 265 voti favorevoli, 13 contrari e 122 astenuti il ddl “Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia” (il Codice dello Spettacolo). Il provvedimento aveva già ricevuto il via libera dal Senato il 20 settembre. Respinti o ritirati tutti gli emendamenti presentati, il testo diventa quindi legge.

In sintesi le novità del DDL

• Aumentano le risorse per lo spettacolo: +19 milioni di euro per i prossimi 2 anni e +22,5 milioni di euro dal 2020 La riforma incrementa sensibilmente le risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo con fondi pari a +9.5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e a +22.5 milioni di euro a decorrere dal 2020.
• 4 milioni di euro per spettacoli nelle zone del sism
La Camera dei deputati ha approvato con 265 voti favorevoli, 13 contrari e 122 astenuti il ddl “Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia” (il Codice dello Spettacolo). Il provvedimento aveva già ricevuto il via libera dal Senato il 20 settembre. Respinti o ritirati tutti gli emendamenti presentati, il testo diventa quindi legge.

a- La legge inoltre autorizza la spesa di 4 milioni di euro per attività culturali nei territori colpiti dal sisma del Centro Italia.
• Estensione dell’ArtBonus a tutti i settori dello spettacolo. La riforma estende poi l’Art Bonus a tutti i settori dello spettacolo: grazie al provvedimento anche le orchestre, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, i centri di produzione teatrale e di danza, i circuiti di distribuzione potranno avvalersi del credito d’imposta del 65% per favorire le erogazioni liberali finora riservato esclusivamente alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai teatri di tradizione.
• Stabilizzazione del Tax credit musica. La legge stabilizza inoltre il tax credit musica, il beneficio riconosciuto alle imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali e produttrici di spettacoli di musica dal vivo per la promozione di artisti emergenti, con oneri pari a 4.5 milioni di euro a decorrere dal 2018.
• Sostegno statale a nuovi settori dello spettacolo. Grazie a questa riforma, il sostegno statale allo spettacolo dal vivo si estenderà alla musica popolare contemporanea, ai carnevali storici e alle rievocazioni storiche e verrà riconosciuto il valore di diverse forme di spettacolo, tra cui le pratiche artistiche amatoriali, le espressioni artistiche della canzone popolare d’autore, il teatro di figura, gli artisti di strada.
• Aggiornamento delle norme sulle Fondazioni lirico sinfoniche. Verrà aggiornata anche la disciplina delle fondazioni lirico-sinfoniche, alle quali verrà dedicato un fondo specifico governato da nuovi criteri di erogazione dei contributi statali che verranno parametrati in base alle risorse ricevute da privati, Regioni e Enti Locali e alle capacità gestionali dimostrate.
• Nasce il Consiglio superiore dello Spettacolo, organismo consultivo del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo che sostituisce la Consulta per lo spettacolo. Il Consiglio avrà compiti di consulenza e supporto nell’elaborazione e attuazione delle politiche di settore, nonché nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche per il sostegno alle attività di spettacolo.